Nella Parigi degli anni Trenta, Madeleine, un’attrice giovane e bella ma priva di denaro e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto dell’amica Pauline, giovane avvocata disoccupata, viene assolta per legittima difesa. Per Madeleine comincia così una vita di fama e successo, finché la verità non viene a galla. Il regista Francois Ozon tratta di misoginia, femminismo e della condizione delle donne in un mondo ancora troppo maschile. Ispirato all’omonima pièce di Georges Berre e Louis Verneuil e, più in generale, ai toni della screwball comedy (con omaggio a Billy Wilder e Danielle Darrieux), la pellicola si sviluppa attraverso due linguaggi ben distinti come quello teatrale e quello cinematografico, da quello più classico al cinema muto.